Si può affermare che “Crack America” (Ed. Soferino, 2020) – l’ultima fatica di Massimo Gaggi – sia una finestra sul mondo in quanto ciò che accade negli U.S.A. influenza, in modo diretto o indiretto, tutto il globo. Nonostante l’autore evidenzi molte delle fatiche della società U.S.A., questo non è un libro antiamericano anzi è un accorato appello ad affrontarle. L’editorialista del Corriere della Sera, affascinato fin da bambino dal sogno americano, parla infatti con cognizione di causa del Paese in cui ha scelto di vivere e crescere la sua famiglia.
Gaggi va subito al centro della questione e delle curiosità specificando che l’intenzione del libro non è andare specificatamente sul “problema” Trump ma fare una riflessione sui quelle distorsioni che si stanno accumulando da anni e delle quali l’attuale presidente è espressione e non la causa.
La lettura del libro e questo incontro di presentazione sono stati davvero un’interessante occasione di approfondimento di diversi temi quali: sistema sanitario, sistema occupazionale, possesso di armi, multiculturalismo…
Nonostante siano ancora importanti i punti forza degli U.S.A. (dipendenza energetica, superficie agricola enorme, accentramento di talenti legati alla tecnologia, eccellenza nella ricerca medica…) sono ormai messi a dura prova da un generale impoverimento delle classi politiche dirigenti e dalla loro incapacità di dialogare.