È cominciato nel migliore dei modi il ciclo di incontri “Penso che un sogno così non ritorni mai più” organizzato dall’Associazione culturale Incontri Esistenziali in collaborazione con Il Resto del Carlino, Noi… Non erano solo canzonette e con il sostegno di Illumia e BPER Banca.
Nella serata di mercoledì 15 gennaio, in un Teatro Duse che ha registrato il “pienone”, tanti ospiti per parlare dei magici anni ’60, «quelli in cui si credeva che il futuro sarebbe stato migliore del presente» come hanno ricordato Francesco Bernardi, presidente di Incontri Esistenziali, e Michele Brambilla, direttore del Qn il Resto del Carlino. Quegli anni in cui una certa Mara Maionchi – ospite illustre della serata insieme al marito e paroliere Alberto Salerno – ha mosso i primi passi all’inizio di una carriera da assoluta protagonista nel panorama discografico italiano. Insieme alla coppia, hanno completato un palco assai variegato ed eterogeneo, il professor Giovanni De Luna, l’ex consigliere comunale di Bologna Giovanni Salizzoni, il giornalista economico Oscar Giannino e la giovane imprenditrice Vittoria Gozzi. A tessera la trama tra tutti gli invitati, il giornalista Massimo Bernardini nella veste di presentatore e narratore.
Alla voce delle persone sul palco si sono alternati video e musiche dell’epoca per cercare di ricostruire il decennio del boom economico italiano, che nel dopoguerra ha lanciato il nostro paese facendolo diventare una delle prime potenze industriali del mondo. Dai primi caroselli pubblicitari alle edizioni di Sanremo che hanno scritto e accompagnato la storia musicale del nostro Paese, fino ad alcuni aneddoti divertenti in grado di legare quell’epoca ai nostri giorni. Tra questi una piccola confessione di Mara Maionchi che ha raccontato, in apertura di serata, come si sia ritrovata quasi per caso a fare il mestiere che oggi le ha regalato successo e visibilità. «Era un’epoca dove si cambiava lavoro molto facilmente – ha raccontato dal palco – perché l’offerta per i giovani era molto maggiore rispetto ad oggi. Così dopo aver fatto tanti lavoretti a Milano sono entrata all’Ariston, casa discografica che nasceva proprio in quel periodo, e lì è partita la mia carriera».
A Giannino e De Luna il compito di ricostruire il quadro storico entro cui il boom economico prese piede e invece a Vittoria Gozzi, giovane presidente di WyLab, la richiesta di paragonare gli anni Sessanta all’Italia di oggi. Numerose le differenze, sia a livello lavorativo che culturale, ma certamente ciò che non cambia è la voglia dei giovani di mettersi in gioco, parola di chi oggi si occupa di far partire start up di ragazzi che si vogliono mettere in gioco.
Il ciclo di incontri continua con Caterina Caselli l’11 febbraio, Rita Pavone il 10 marzo e il 15 aprile con Shel Shapiro. Ultimo appuntamento il 13 maggio con ospiti ancora da definire.
Qui sotto la gallery fotografica con gli ospiti della serata e gli scatti più belli.